PREMIO CITTÀ DI TARQUINIA “VASCO PALOMBINI” 2020

PREMIO CITTÀ DI TARQUINIA “VASCO PALOMBINI” 2020

INAUGURAZIONE MOSTRA

“ITALIA: UNA GENERAZIONE”

Silvia Celeste Calcagno, Andrea Salvatori, Sissi, POL Paolo Polloniato, Nero/Alessandro Neretti

a cura di Flaminio Gualdoni

S.T.A.S. – Società Tarquiniense d’Arte e Storia, sabato 22 agosto 2020 alle ore 18.30 presso l’Auditorium San

Pancrazio, in Via delle Torri n. 15. Tarquinia (VT), presenta la mostra “ITALIA: UNA GENERAZIONE” a cura di Flaminio

Gualdoni, storico e critico dell’arte, vincitore nel 2018 del “Premio Città di Tarquinia Luciano Marziano”.

Il premio, dedicato al critico Luciano Marziano, figura nodale per la città di Tarquinia e fra le più autorevoli nel campo della

produzione ceramica, destinato a eccellenti personalità della critica e della storia dell’arte distintesi nella curatela di rilevanti eventi espositivi e per la loro produzione bibliografico/scientifica con riferimento alla ricerca sulla scultura ceramica, vede oggi, grazie al lavoro di Flaminio Gualdoni, il suo concretizzarsi in una mostra dal carattere unico e originale. Seconda fase del Premio Città di Tarquinia, “ITALIA: UNA GENERAZIONE” rappresenta la cornice del secondo Premio Città Di Tarquinia per la scultura ceramica dedicato a “Vasco Palombini” e indirizzato a eccellenti personalità artistiche nel campo della scultura ceramica, oltre che alla miglior opera in mostra che sarà assegnato nella giornata di sabato 5 settembre 2020.

“ITALIA: UNA GENERAZIONE”

La mostra, che vede protagonisti gli artisti: Silvia Celeste Calcagno, Andrea Salvatori, Sissi, POL Paolo Polloniato e

Nero/Alessandro Neretti rappresenta, secondo la visione di Flaminio Gualdoni, uno spaccato esemplare della pluralità

di orientamenti e di scelte, della varietà degli “esperimenti difficili” e delle implicazioni profonde che questa generazione

mostra nei confronti della ceramica. In tal senso, nell’opera dei cinque artisti si documentano quelle pratiche

contemporanee dove al tasso specifico di formatività legato alla materia, si unisce una tensione concettuale

pienamente rispondente all’attualità e che allo stesso tempo né subisce né rinuncia alla tradizione. In un discorso

critico, preciso e puntuale, che prende le mosse dalle iconiche figure di Arturo Martini, Lucio Fontana, Nanni Valentini,

Leoncillo, Hans Coper, Lucie Rie, Peter Voulkos, Giuseppe Spagnulo, interessare alla ceramica e più in generale alla

scultura, focalizzando l’attenzione sul decennio settanta, quale periodo di massima apertura ai confini, fino a quel

momento, imposti dalle discipline, Gualdoni arriva ad affermare con decisione e un poco d’ironia: Siamo noi – noi, cioè “i

maggior nostri”, gli storici dell’arte – che abbiamo inventato la vaccata delle “arti minori”, inutile superfetazione instupidita, e

alla luce dei risultati dannosissima. Nella terra in cui tutto parla dei Tirreni e delle nostre stesse radici culturali, appaiono

quanto mai poetiche le decifrazioni del luogo costruite da Silvia Celeste Calcagno (Genova 1974), le estremizzazioni sui

canoni della forma ceramica messe in opera da Andrea Salvatori (Faenza 1975), l’identificazione della materia come

corpo altro nella flessione performativa suggerita da Sissi (Daniela Olivieri, Bologna 1977).

Ancora, qui trovano significato i continui esercizi sulla bella forma, concettuale, banale, utile e decorativa di POL Paolo Polloniato (Bassano del Grappa 1979) e, infine, le forme plastiche narranti semplicemente se stesse frutto della costruzione di luoghi e situazioni fondamentali di Nero/Alessandro Neretti (Faenza 1980). Chiude “ITALIA: UNA GENERAZIONE” la citazione

che Flaminio Gualdoni, nel testo critico che accompagna la mostra, dedica dell’artista Alfonso Leoni, classe 1941, morto

nel 1980, indicandolo come colui che primo fece della ceramica la vera matter problematica del ragionare su forma,

processo, materia e immagine.

 

PREMIO CITTÀ DI TARQUINIA

“VASCO PALOMBINI” 2020

Chi era Vasco Palombini e perché un premio per la scultura ceramica a lui dedicato? Scomparso nel giugno del 2017, Vasco

Giovanni Palombini, tarquiniese di nascita, è stato nella e per la sua stessa comunità personalità di primo piano.

Ufficiale della Guardia di Finanza, titolare di un importante studio di commercialisti a Roma e Milano, Professore a

contratto presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” e presso la LUISS, vicino da sempre al mondo dell’arte

quale consulente, tra l’altro, della RAI, della LUXVIDE, dell’Accademia Nazionale di Danza e presidente del collegio dei

revisori dell’azienda Palaexpò che gestiva il Palazzo delle Esposizioni di Roma e il sito espositivo delle “Scuderie del

Quirinale”. Palombini è stato anche più volte consigliere comunale, ricoprendo in seguito la carica di presidente della

Società Tarquiniense d’Arte e Storia dal 2008 fino al 2013. Alessandra Sileoni, Presidente in carica S.T.A.S., l’ha sempre

ricordato in questi anni per la svolta significativa data alla società con il proprio lavoro e quale esempio ancora oggi da

seguire e onorare. “Fine estimatore d’arte, soprattutto contemporanea, appassionato di letteratura, profondo

conoscitore della storia antica e moderna” – con queste parole lo descrive – Vasco Giovanni Palombini si avvicinò al

mondo dell’arte grazie all’amicizia maturata con importanti personalità tra cui il pittore e scultore cileno Roberto

Sebastian Echaurren Matta, presente a Tarquinia per oltre trent’anni e ideatore del laboratorio “Etruscu-ludens”,

nell’ambito del quale realizzò un’importante produzione di scultura ceramica, richiamando nel nome tanto la radice

identitaria del territorio quanto il tema del gioco nel suo più intimo significato conoscitivo e sperimentale. Di Matta,

Palombini caldeggiò l’attività artistica nel territorio, divenendone uno dei più facoltosi mecenati, le cui opere

costituirono, insieme a molte altre, il nucleo principale della propria collezione personale. Si devono a lui, inoltre, la

ricostituzione e riqualificazione del Museo della ceramica d’uso a Corneto e le mostre in omaggio a Manlio Alfieri e

Alessandro Kokocinski, ideate per promuovere l’immagine e la cultura del territorio tarquiniese attraverso le opere di

quegli artisti che per nascita o adozione lo avevano prescelto quale luogo di vita e fonte di ispirazione per il proprio

lavoro.

La città di Tarquinia, Patrimonio dell’Umanità e sito Unesco dal 2004, considerata a livello internazionale Pinacoteca

del Mondo Antico per la presenza nel territorio d’importanti tombe etrusche, è oggi nuovamente sotto i riflettori in

campo nazionale per la sua innata predisposizione all’arte, in particolare nel settore della ceramica. Attenzione

rinnovata dall’attuale e costante lavoro della S.T.A.S. che, nella formula del Premio Città Di Tarquinia ha inteso onorare

e proseguire, prima l’opera di Luciano Marziano sul fronte della produzione ceramica, il cui premio nel novembre del

2018 non a caso ha visto l’affiancarsi della mostra di Ugo La Pietra & manifattura Rometti a Tarquinia, curata da Lorenzo

Fiorucci, poi quello del lavoro di Vasco Giovanni Palombini che, coniugando tradizione e innovazione, vede oggi il

concretizzarsi del premio a lui dedicato e dello spaccato espositivo “ITALIA: UNA GENERAZIONE”.

L’istituzione del Premio Città Di Tarquinia ha inoltre rappresentato e rappresenta a oggi, oltre a un nuovo iter dedito

alla ricerca, promozione e valorizzazione della ceramica contemporanea, associato al potente richiamo dello

straordinario patrimonio storico-archeologico che la città conserva, un viatico non solo culturale ma anche turistico. Si

ricorda, infatti, che, proprio in seguito all’assegnazione del Premio Città di Tarquinia Luciano Marziano nel novembre del

2018, si è prospettata la possibilità per Tarquinia di rientrare nell’Associazione italiana della Città della Ceramica, cioè di

quei comuni che per antica tradizione si distinguono per tale produzione, e di cui fanno parte centri come Deruta,

Faenza, Albissola, Gubbio, Caltagirone, Montelupo Fiorentino, Grottaglie e altri, la cui valenza non a caso è riconosciuta

dal MISE (Ministero dello Sviluppo Economico). In questo percorso, non solo Tarquinia, storicamente città d’arte e di

cultura, già possiede tutte le prerogative, ma fungerebbe da volano per l’intero sviluppo economico e turistico del

territorio, fregiandosi, inoltre, di un’inedita e originale collezione che si andrà a costituire proprio grazie ai risultati dei

due spaccati del Premio Città Di Tarquinia (a Luciano Marziano e Vasco Palombini), con opere d’arte contemporanea

realizzate da artisti di chiara fama italiani e stranieri.

Sostenuto dalla stessa S.T.A.S., il Premio Città Di Tarquinia “Vasco Palombini” e indirizzato a eccellenti personalità

artistiche nel campo della scultura ceramica, oltre che alla miglior opera di scultura ceramica in mostra che sarà

assegnato nella giornata di sabato 22 agosto 2020 dalla giuria di qualità composta da: Claudia Casali – Direttrice del

MIC (Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza) in qualità di Presidente di Giuria; Mariastella Margozzi –

Soprintendente del Polo Museale della Puglia, storica dell’arte già facente funzione in qualità di direttrice della GNAM di Roma; Massimiliano Tonelli – Direttore della rivista Artribune, Ugo La Pietra – Scultore ceramista di fama internazionale; Paola Palombini – in qualità di rappresentante della famiglia erogatrice del premio.

Premio Città di Tarquinia promosso e organizzato dalla Società Tarquiniense d’Arte e Storia è realizzato con la

collaborazione e il sostegno del MIBACT (Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo), della Regione Lazio,

della Fondazione Carivit e della VisiTarquinia Rete di Imprese e con il patrocinio del Museo Internazionale delle

Ceramiche in Faenza (MIC)e dell’Accademia Nazionale di San Luca.

Mediapartner: Artribune; La Ceramica Moderna & Antica; D’A Design e Artigianato, Arti Applicate e Decorative.

 

SCHEDA TECNICA

Titolo: “ITALIA: UNA GENERAZIONE”

Inaugurazione: Sabato 22 agosto 2020 ore 18.30

Durata: Dal 22 agosto al 27 settembre

Luogo: Auditorium San Pancrazio, in Via delle Torri n. 15. Tarquinia (VT)

Titolo: Premio Città Di Tarquinia “Vasco Palombini” a eccellenti personalità artistiche nel campo della scultura ceramica o alla

miglior opera di scultura ceramica (Valore del premio € 5.000,00).

Cerimonia: Sabato 5 settembre 2020 ore 18.30

Luogo: Auditorium San Pancrazio, in Via delle Torri n. 15. Tarquinia (VT).

Promozione e Organizzazione: S.T.A.S., Società Tarquiniense d’Arte e Storia

Collaborazione e sostegno: MIBACT (Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo), Regione Lazio, Fondazione Carivit,

VisiTarquinia Rete di Imprese.

Patrocini: Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza (MIC). Accademia Nazionale di San Luca.

Mediapartner; Artribune; La Ceramica Moderna & Antica; D’A Design e Artigianato, Arti Applicate e Decorative

Naturalmente verranno messe in atto tutte le direttive volte al contrasto e al contenimento della diffusione del

virus COVID 19.

L’apertura della mostra sarà garantita dalla sezione locale dell’A.N.T.E.A.S.

 

CONTATTI S.T.A.S.

Società Tarquiniense d’Arte e Storia

Via delle Torri 29/33 01016 Tarquinia (VT)

Tel: +39 0766.858194

Mail: tarquiniense@gmail.com

Sito: www.artestoriatarquinia.it

Pagina FB: Società Tarquiniense d’Arte e Storia

Instagram: artestoriatarquinia

Contatti: Marcella Russo//Maria Letizia Paiato

Tel: +39 349 3999037//+39 348 3556821

Mail: press@rp-press.it

Sito: http://www.rp-press.it

Pagina FB: @russopaiatopress

Instagram: rp_press

Euterpe 2019

La Società Tarquiniense d’Arte e Storia

presenta

EUTERPE 2019

SCUOLA DI LYRA a cura di JOHN C. FRANKLIN

con Emiliano Li Castro (produttore musicale) & Marco Sciascia (costruttore di strumenti)

TARQUINIA, 26-30 GIUGNO

Quest’estate la scuola Euterpe 2019 sarà dedicata alla composizione di “nuova musica antica”, con particolare attenzione alla lyra, strumento a corde molto diffuso, in varie forme, in tutta l’antica Europa e tra le civiltà del Mediterraneo. L ascuola è aperta a tutti i musicisti e agli studiosi interessati alla musica e agli strumenti del passato. L’obbiettivo della scuola Euterpe 2019 è quello di andare oltre il mondo dei classicisti e degli archeomusicologi, attirandomusicisti e cantanti interessati all’esecuzione di antichi testi accompagnati dalla lyra, suonatori di lyrae che vogliono collaborare con altri musicisti e compositori che desiderano inserire modi musicali e/o strumenti dell’antichità in partiture per teatro, cinema, festival musicali, etc.

Per maggiori informazioni sul progetto: EUTERPE _2019_Italiano

For more information on the project:  EUTERPE_2019_English

PROGRAMMA E MODALITÀ DI ISCRIZIONE

(scadenza iscrizioni 12 giugno 2019)

EUTERPE 2019 Iscrizione e programma provvisorio

EUTERPE 2019 Registration and provisional programme